Ci si chiede se sia possibile investire i propri risparmi in titoli azionari sicuri, senza correre rischi di ingenti perdite sul valore di mercato delle stesse azioni. La risposta non è, purtroppo affatto semplice. Le azioni sicure non esistono, e il rischio di subire – soprattutto nel breve termine – delle brutte sorprese è sempre dietro l’angolo. Investire in azioni i risparmi personali equivale pertanto a una sostanziale “scommessa”, consigliata pertanto non a tutti gli investitori.
Il cassettista sta scomparendo. Per tale si intendeva l’investitore che comprava azioni mantenendole nel lunghissimo periodo, con attenzione quasi esclusiva all’importo del dividendo. Le caratteristiche delle azioni ambite dai cassettisti sono (erano) azioni di società ad altissima capitalizzazione (come ad esempio Enel o Eni), facilmente scambiabili, e conservate nel portafoglio titoli fino a quando la dismissione si rende necessaria per soddisfare altre esigenze di natura personale.
Cassettisti: strategia ancora valida?
Sulla base di quanto sopra ricordato, ci si potrebbe ben domandare se la strategia dei cassettisti sia o meno ancora valida. Le crisi dei mercati azionari hanno messo a dura prova la pazienza degli investitori, sollevando timori sul valore di mercato degli stessi titoli. In linea di massima, comunque, la strategia “cassettista” potrebbe essere ancora soddisfacente, visto e considerato che l’orizzonte temporale di un investimento azionario necessita di un’estensione che solitamente si aggira in (almeno) 5-7 anni.
Selezionare i titoli “sicuri”
Ma allora è proprio impossibile trovare delle azioni “sicure”? Non proprio. Diciamo che esistono dei metodi, più o meno comprovati sul lungo periodo, che possono o meno fornire una utile guida per il conseguimento di una strategia disciplinare congrua con l’obiettivo di investire in azioni senza correre rischi eccessivi.
Alcuni di queste linee guida sono relative a differenti aspetti quantitativi sui bilanci societari e sull’andamento di mercato dei titoli. Per esempio, è possibile scremare le azioni escludendo quelle con un rapporto tra prezzo e utili inferiore a 15, oppure scegliere solo quelle appartenenti a società con capitalizzazione elevata o che abbiano un return on investment, relativamente a cui è possibile vedere questa guida sul ROI su Dizionarioeconomico.com, piuttosto elevato, o ancora siano contraddistinte da un rapporto di indebitamento inferiore alla media.
Per agire da cassettista, inoltre, è necessaria una ferrea disciplina, evitando di allarmarsi ogni qual volta il prezzo del titolo scenda improvvisamente nel breve periodo, e “ricordandosi” del valore di mercato dell’azione solo dopo qualche anno dall’originario acquisto.