Molti datori di lavoro diventano “imprenditori nella ricerca della propria felicità”. Essere il capo di sé stessi e avere la possibilità di dimostrare a tutti che la propria idea può funzionare è fonte di grande soddisfazione e di autostima.
Gretchen Rubin, autrice del bestseller “The Happiness Project” intervistata da Openforum, sa molto di ciò che rende felici gli uomini d’affari: ha studiato per più di un anno le strategie per il raggiungimento della felicità sul posto di lavoro e, di riflesso, nella vita privata.
Ma i datori di lavoro comprendono quanto sia importante la felicità di coloro che danno un contributo indispensabile alla realizzazione del loro progetto, ovvero dei propri dipendenti?
Gretchen Rubin afferma che i dipendenti felici sono più produttivi, meno assenteisti e ansiosi e più disposti ad affrontare nuove sfide.
Un lavoratore soddisfatto della propria vita è anche un buon leader, si riprende facilmente dai fallimenti ed è più creativo e ben disposto ad aiutare i colleghi in difficoltà. Insomma, la felicità in azienda porta benefici a tutti. Per incoraggiarla, ecco sette consigli che ogni capo dovrebbe seguire.
Riconoscere quando i dipendenti stanno facendo progressi. Valorizzare i traguardi raggiunti anche con un semplice “bene” o “grazie” è un metodo incoraggiante che nutre l’autostima.
Nutrire il senso di appartenenza. Le persone hanno bisogno di sentirsi parte di un gruppo, di instaurare rapporti sociali per creare un ambiente di lavoro sereno e produttivo in cui si condividano obiettivi e si alimenti lo spirito di squadra.
Prendersi cura dei dipendenti fornendo loro gli strumenti e le attenzioni necessarie allo svolgimento del loro compito.
Rendere il lavoro divertente. Le aziende in cui le persone scherzano e condividono momenti più “leggeri” e ironici superano più velocemente le conseguenze di eventuali errori e rafforzano reciprocamente il proprio buonumore.
Godersi i momenti di pausa. Alcuni dipendenti si sentono in dovere di essere sempre raggiungibili – “colpa” di computer portatili, tablet e smartphone – anche quando dovrebbero, e potrebbero, concentrarsi sulla propria vita privata. Concedere di godere a pieno del proprio tempo libero, delle pause pranzo e delle ferie, è una condizione funzionale al raggiungimento delle priorità personali.
Incoraggiare la pratica di attività sportive e salutistiche che stimolino l’attenzione, la creatività e l’energia.
Smettere di calcolare tutto e di “tenere il punteggio” ogni volta che viene eseguita un’azione, aspettandosi che per ogni concessione che viene fatta a un dipendente, lui debba ricambiare lavorando di più e con più impegno.