Può capitare, nel corso della vita, di venire protestati e di apparire nel database della Centrale di Rischi, chiamata anche CRIF. Queste segnalazioni vengono fatte quando non si adempiono i propri obblighi di pagamento in caso di debito, anche se molto spesso ci si può trovare in questa situazione anche in seguito a un semplice ritardo nel pagamento della rata.
Sono molte le società di intermediazione finanziaria che promettono di poter erogare prestiti anche a persone protestate: fate molta attenzione perché molto spesso si tratta di pubblicità ingannevole con lo scopo di attirare un maggiore numero di clienti. Chi si trova nella condizione giuridica di protestato, infatti, non ha altra soluzione che richiedere un prestito tramite la cessione del quinto dello stipendio, come spiegato in questa guida pubblicata su Iprotestati.com.
Solitamente concedere un finanziamento a una persona che si trova nello status giuridico di protestato è un’operazione rischiosa per un istituto di credito o per una società di intermediazione finanziaria, in quanto le persone protestate lo sono proprio perché hanno dimostrato, in passato, di essere dei cattivi pagatori. L’unica garanzia che banche e società di intermediazione hanno per garantirsi un pagamento preciso e soprattutto puntuale è quindi la cessione del quinto dello stipendio, in quanto la rata mensile viene detratta automaticamente dalla busta paga e accreditata direttamente alla società erogatrice nei tempi prestabiliti.
Tutti gli istituti di credito, ad ogni nuova richiesta di finanziamento, controllano presso il database elettronico della Camera di Commercio lo status finanziario della persona che ha richiesto il prestito, verificando anche la presenza di un eventuale stato di protestato.
Le persone protestate ricevono una segnalazione presso il database del CRIF, mentre in caso di protesti per assegni scoperti verrà immediatamente segnalato anche al CAI, ossia il Centro di Allarme Interbancario che si trova presso la Banca d’Italia. Lo status di protestato può anche essere cancellato rivolgendosi alle Camere di Commercio italiane, anche perché spesso si viene segnalati al CRIF anche in caso di errori o di leggerezza da parte delle stesse società di riscossione dei debiti. In questi casi ci si rivolge direttamente al Presidente della propria Camera di Commercio presentando tutta la documentazione disponibile per avviare e chiudere la pratica.
Oggi la tecnologia ci consente di accedere direttamente ai registri elettronici delle diverse Camere di CommercioCamere di Commercio locali per reperire i moduli per la cancellazione del proprio nome dagli elenchi dei protestati dopo il pagamento o la riabilitazione. È inoltre possibile scaricare i moduli di autocertificazione in caso si sia vittime di errori o di pratiche illegittime da parte delle società finanziarie a cui ci si è rivolti per l’erogazione di un finanziamento.
Grazie a questi moduli reperibili in rete è quindi possibile ottimizzare i tempi ed evitare spesso interminabili giri presso i vari uffici locali.
Un’operazione in grado di snellire i tempi burocratici senza ulteriori percorsi tra i vari uffici territoriali.