I consulenti fanno leva sul rating di Morningstar per vendere i fondi comuni. Questo dato, però non tiene conto di una variabile importante
“Sono in grado di offrirle il meglio del meglio: solo fondi comuni con cinque stelle di rating di Morningstar. In questo modo avrà i migliori gestori a livello mondiale“. A parlare è un promotore finanziario che ho interpellato senza rivelare la mia identità. Lui non sa chi sono né che diffido dei fondi di investimento, che a mio avviso non sono i migliori strumenti da utilizzare per investire in modo intelligente. La sua arringa, per convincermi a diventare suo cliente, fa leva sul giudizio indipendente di una società che analizza tutti i fondi comuni collocati in Italia.
Nulla da dire sulla completezza delle informazioni e sull’indipendenza. Ho un dubbio invece su un dato importante che non viene utilizzato nel formulare il giudizio finale.
Il rating
Mi piace guardare Cucine da Incubo, con Gordon Ramsay. Nel reality il famoso chef salva ristoranti in crisi con una terapia d’urto. Ramsay è uno degli chef più pagati al mondo e i suoi ristoranti sono fregiati delle prestigiose stelle Michelin. Il rating di un ristorante permette al potenziale cliente di avere un’idea precisa sulla qualità del cibo che gli sarà servito. Le stelle sono di immediata comprensione e rappresentano un giudizio sintetico.
Uno sguardo veloce e… voilà. Sei subito in grado di avere una valutazione completa e indipendente della qualità del servizio. “Perché non fare lo stesso?” ha pensato l’azienda americana Mornigstar che dal 2002 è presente anche in italia e dà il rating ai fondi comuni. Similmente ai ristoranti, il rating di Morningstar va da un minimo di una ad un massimo di cinque stelle e permette di avere un giudizio sintetico circa la “bontà” di un certo fondo comune.
Ma come vengono attribuiti i rating? Morningstar utilizza un complesso algoritmo che tende a premiare i fondi comuni che hanno avuto performance elevate, all’interno della propria categoria, ma che siano state al contempo stabili. Tanto più elevata è la dispersione dei rendimenti realizzati, tanto più basso sarà il giudizio di Morningstar a parità di performance. Questo mette in luce un primo limite dell’analisi.
I rating vengono attribuiti ai fondi comuni sulla base della volatilità storica dei rendimenti, oltre che delle performance. Accade così che un fondo insignito delle cinque stelle nel tempo non riesca a creare valore per i risparmiatori. Oppure che aumenti la volatilità, per poter continuare a offrire performance eccellenti. Ecco che cosa succede:
ci sono fondi con il massimo rating di Morningstar che daranno in futuro performance deludenti. Al contrario, quando un fondo comune viene promosso, esso ha già realizzato rendimenti eccezionali. Investire dopo che il rating è stato alzato è forse troppo tardi.
ci sono fondi comuni che perdono le loro cinque stelle a causa di una maggiore volatilità registrata dopo l’attribuzione del punteggio massimo.
E non è tutto…
Il rating di Morningstar per chi è?
Anni fa ero andato in banca con mio zio. Dinanzi alle lamentele di mio zio per un errore materiale, il direttore aveva risposto che era colpa del computer. “Ma dietro al computer c’è sempre una persona” replicò l’attento zietto. Perché ti racconto questo? Ora lo saprai…
I fondi comuni sono entità astratte dietro le quali si ‘celano’ le persone che li gestiscono. Attribuire il rating ad un patrimonio non ha nessun senso. Sarebbe più utile che Morningstar assegnasse un giudizio alle persone, ai singoli gestori, e non ai fondi stessi. Anima Fondo Trading è un caso da manuale. Non solo le sue performance sono peggiorate nel corso degli anni e le stelle sono passate da 5 degli anni d’oro (2003 e 2004) a 3, ma il team di gestione è completamente cambiato.
Alberto Foà e i suoi colleghi hanno abbandonato Anima per fondare una nuova SGR. Peccato che il rating di Morningstar non lo rilevi. Così chi aveva investito nel fondo trading per avvalersi delle competenze del team di gestione, ha avuto l’amara sorpresa di essere deluso/a dalle performance e di essere gestito da persone diverse alle quali aveva dato fiducia. Se scegli di investire in fondi comuni, lo fai perché vuoi che ad amministrare i tuoi risparmi sia una certa persona, che in passato ha dato prova di essere competente, sì o no? E se questa persona cambia e tu ti trovi all’improvviso ‘gestito’ da altri?
Allora vai sul sito di Morningstar, cerca il tuo fondo, assicurti che il gestore sia sempre lo stesso e se questo cambia (puoi leggere la data di inizio della nuova gestione nella scheda del fondo stesso), valuta con attenzione che cosa fare. Il rating di Morningstar è strumentalizzato dalle reti di vendita che in questo modo hanno un alibi. Chi osa mettere in dubbio un giudizio di cinque stelle attribuito da una società indipendente?
Ma è bene che tu sappia chi amministra i tuoi soldi. Se a volte un buon gestore diventa un pessimo amministratore, figuriamoci se alla plancia di comando dei fondi comuni si alternano persone senza che nemmeno tu lo sappia. Affidare il proprio denaro agli altri è sempre un rischio. Puoi scegliere di essere tu il gestore dei tuoi soldi oppure delegare le scelte ad un gestore. In questo caso, però, assicurati che sia sempre la stessa persona e che continui a dare il massimo.