Stai per scoprire la soluzione di un problema importante. Meglio investire in BTP con scadenza breve e rinnovarli via via o puntare su durate più lunghe?
Michele è un po’ confuso. E’ stato uno dei primi ad aver letto “L’Investimento Perfetto, la nuova potente chiave per investire con successo” ed ora ha una domanda da pormi.
“Complimenti, ora sono davvero in grado di gestire da solo i miei risparmi. Ho imparato più da lei in poco tempo che dalla mia banca in anni di praticantato. Però una cosa non mi è chiara…” Michele ha appena levato gli occhiali, li ha appoggiati sulla mia scrivania ed ha avvicinato i fogli diligentemente stampati al viso per cercare il punto oscuro della questione.
Finalmente lo ha trovato e, con la diligenza di uno scolaretto, mi pone la sua domanda:
“E’ meglio investire in BTP con una durata non troppo lunga e rinnovarli via via o è meglio privilegiare scadenze molto lontane nel tempo?”
Immagina di vincolare i tuoi soldi ad un tasso fisso per un tempo molto lungo e di averne bisogno all’improvviso. E’ una situazione imbarazzante, vero? Potresti aver bisogno di acquistare un’auto nuova, perché quella vecchia ti ha piantato, oppure aver individuato la casa dei tuoi sogni ed essere eccitato all’idea di possederla.
Ma i tuoi soldi sono vincolati e il loro disinvestimento è molto costoso per te. “Com’è potuto accadere”, ti domandi stralunato mentre prendi atto che le quotazioni dei tuoi BTP hanno perso parecchi punti percentuali rispetto al prezzo di acquisto. La ragione, amico mio, sta nella risalita dei tassi di interesse che hanno reso poco appetibili i tuoi titoli.
Nessuno vorrà detenere un BTP che rende, diciamo, il 3% annuo se oggi può acquistarne un altro con una cedola superiore. Ecco perché il prezzo dei titoli in circolazione, a tasso fisso, è destinato a scendere. E sai qual è la cosa importante? La perdita è proporzionale alla durata del tuo BTP (o della tua obbligazione a tasso fisso) a parità di variazione del rendimento.
Nell’Investimento Perfetto approfondiamo la questione cercando di renderla il più semplice possibile ma non banale. Ora ti svelo la soluzione. Se scegli di investire i tuoi risparmi in BTP non superare i 5 anni di durata residua. Meglio pagare una piccola commissione di acquisto una volta ogni tanto e acquistare nuovi titoli invece di allungare il tiro.
Le durate lunghe offrono maggiori rendimenti
Michele mi guarda con aria maliziosa, accarezzando i baffi biondi. Mi aveva appena posto la seconda domanda. Sono sicuro che anche tu hai pensato la stessa cosa, vero?
Se anche è vero (e non sempre lo è) spesso il ritorno non giustifica i rischi corsi. Ti faccio un esempio reale. Ricordo che le quotazioni del BTP trentennale emesso nel 1999 passarono nei mesi successivi dal 100% del valore nominale a poco più dell’80%. Il 20% di perdita su un titolo di stato è eccessivo, non credi? Ora ti è chiaro perché consiglio di fare attenzione a non allungare troppo le scadenze. Con un’importante eccezione.
L’investimento per la previdenza integrativa
Se utilizzi i BTP, o meglio i BTPi per costruire la tua pensione integrativa il problema della durata non si pone. In questo caso, infatti, sarai certo di portare i tuoi titoli alla loro scadenza naturale. Anzi, eventuali perdite potenziali causate da oscillazioni dei prezzi nel corso della tua vita lavorativa, sono un toccasana per te.
Conosci forse un deterrente migliore all’inevitabile tentazione di utilizzare i soldi che ti serviranno per integrare i tuoi redditi futuri per futili motivi? Se i tuoi titoli sono in perdita avrai una pressione psicologica in più per non venderli!! Ricorda che si tratta della tua pensione!!
I due modi di investire nei titoli a tasso fisso
Prima di lasciarti ti do due regole generali, come sempre semplici ma efficaci, per gestire al meglio il tuo investimento in BTP.
Se vuoi impiegare i tuoi risparmi per fronteggiare un’esigenza futura certa, fai in modo che la durata del BTP coincida con la scadenza che dovrai affrontare
Se investi per ottenere un rendimento dai tuoi soldi ma non sai ancora se e quando ne avrai bisogno, limita la durata degli impieghi ad un massimo di cinque anni. Se dovessi disinvestire all’improvviso non subirai delle grosse perdite
E ricorda di diversificare sempre i tuoi investimenti acquistando anche titoli a tasso variabile.