Non stupirti dunque se la tua mente associa il termine ‘scientifico’ all’aggettivo ‘preciso’. Il problema è che molti strumenti utilizzati in finanza, che sembrano essere scientifici, in realtà non lo sono. Ma tu sei abituato a considerarli come precisi ed affidabili al pari del metro che utilizzi per misurare il tavolo od una parete.
Il mio è stato un discorso molto teorico e filosofico ma ora scenderemo subito nel pratico, d’accordo?
La diversificazione riduce il rischio nella misura in cui i rendimenti di due o più strumenti finanziari non si muovono perfettamente nella stessa direzione. Per gli appassionati di statistica ciò significa che il coefficiente di correlazione è inferiore ad uno. Miscelando quindi differenti strumenti di investimento scarsamente correlati è possibile ottenere portafogli efficienti, cioè in grado di produrre il minimo rischio a parità di rendimento. Vale anche il contrario, per cui un portafoglio efficiente cercherà di massimizzare il rendimento dato un certo livello di rischio.
Ora facciamo un passo avanti e cerchiamo senza scendere troppo nel tecnico, di dire cose che ti riguardano da vicino. Il rischio in statistica è misurato dalla deviazione standard indicata dalla lettera sigma (δ).
Se la distribuzione dei rendimenti è ‘normale‘ allora sommando al dato medio 2δ e sottraendo lo stesso importo, si ottiene un ‘intervallo’ che ha probabilità del 95% di contenere il rendimento del portafoglio. Stufo di spiegazioni complicate ho fatto lavorare un po’ il pc per me, così ho inserito 4 ETF: uno azionario Usa, uno azionario euro, uno azionario Giappone e l’ultimo sui mercati emergenti.
L’applicativo ha calcolato una serie di portafogli efficienti restituendo il rendimento medio e la deviazione standard per ognuno di essi. Inserendo come periodo 20 aprile 2007 – 20 aprile 2010 si ottiene, tra i tanti, un portafoglio così composto:
Strumento Peso %
ETF Ishares MSCI Emerging mkt 64,80%
ETF Ishares MSCI Giappone 35,20%
Che te ne pare? La prima cosa che balza all’occhio è che un portafoglio ‘efficiente’ in senso statistico è improponibile a qualunque cliente dotato di buon senso. Ti sfido a suddividere in tale modo la quota azionaria del tuo patrimonio e a lasciare fuori del tutto l’europa o gli states… Ti sfido anche a convincere una persona ad investire così…
Questo portafoglio presenta i seguenti dati:
rendimento annualizzato: 2,50% deviazione standard annualizzata: 25,95%.
A questo punto ti starai chiedendo chi sia tanto pazzo da scegliere una diversificazione siffatta…
Lascio a te la risposta, ma ti chiedo di riflettere prima su due questioni:
a) che cosa accadrebbe se la distribuzione dei rendimenti non fosse normale?
b) il portafoglio analizzato è davvero così rischioso?
Domande a cui rispondere.