In un investimento il rischio è l’unica grandezza che puoi e devi controllare. Ora apprenderai come farlo in modo semplice ma estremamente EFFICACE.
Ti propongo un quiz. Prendi carta e penna e prova a scrivere la definizione di ‘energia’. Un amico me l’ha proposto ma non sono riuscito a rispondergli. So come funziona l’energia, utilizzo ogni giorno quella elettrica ma non so dirti di più. Forse anche tu ti trovi nella stessa situazione. La utilizzi, ma hai difficoltà nel darne una spiegazione precisa.
Ora prova a rifare l’esercizio e a dare la definizione di ‘rischio’ a proposito dei tuoi investimenti.
Che cosa significa questa parola? Tu hai chiaro in mente che cosa vuol dire ma purtroppo, quando si tratta di dare una misurazione a questa grandezza, incappiamo tutti nello stesso inconveniente i prima.
In finanza si utilizzano due misure di rischio, entrambe sbagliate. Ora ti spiegherò il perché.
La prima misura è la deviazione standard o scarto quadratico medio dei rendimenti. Si tratta della ‘media degli scostamenti dalla media’. Non è un gioco di parole, la statistica è fatta così. La deviazione standard (δ) esprime in poche parole quanto i rendimenti del tuo investimento siano, in media, lontani dal loro valore medio. Più alto è questo numero e maggiore è il rischio associato.
Già. Poi arrivano gli ‘intervalli di confidenza‘ che funzionano pressapoco così. ‘Prendi la media, aggiungi 1,96 volte δ poi prendi sempre la media ma togli δ moltiplicato per 1,96′ otterrai con una probabilità del 95% l’intervallo entro cui cadrà il rendimento effettivo del tuo investimento.
Molto bene. Tu ti aspetti che ti spieghi dove c’è la falla che fa cadere tutto ed io ti rispondo. Anzitutto δ considera tutte le variazioni, anche quelle positive, mentre a te non interessa che un investimento renda troppo. Ti interessano le sole variazioni negative.
Ti mostro un esempio. L’investimento A con rendimenti compresi tra il -10% ed il +50% e l’investimento B con rendimenti compresi tra -5% e +55% hanno lo stesso δ. Ma converrai con me che il primo è più pericoloso del secondo, perché ti espone ad una perdita potenziale più elevata. Questa è l’unica cosa che ti interessa, il guadagno cresca pure!
Altro problema. Chi ti dice che il futuro replichi in qualche modo il passato? E se il campione di dati sulla cui base è stato calcolato δ fosse errato?
La seconda misura è il value at risk (Var). La formula che utilizza gli integrali fa rabbrividire, così come la sua utilità. Questo numerino esprime la massima perdita che il tuo investimento può subire in un giorno con una certa probabilità. Così un var del 5% significa che puoi aspettarti, diciamo con il 95% di probabilità, di perdere al massimo il 5% su quell’investimento o su un determinato portafoglio.
E’ già un passo avanti ma non basta. L’ipotesi che regge tutto il castello è che i rendimenti siano distribuiti secondo una curva gaussiana. In altre parole si ipotizza che la distribuzione di probabilità sia ‘normale’. Se così non è il castello crolla tutto. Se non mi hai seguito, ti riepilogo il tutto con un paragone. Il tuo castello si regge benissimo in piedi, a patto che il terreno sul quale è costruito non sia argilloso. In questo caso si innescherebbe una reazione chimica che lo farebbe crollare. Peccato però che nessuno sia in grado di dirci come sia composto il terreno sul quale il castello è costruito.
Ricordi il film ‘Forrest Gump?’ La genialità del personaggio era proprio la sua semplicità. Gli piacevano i gamberi, ha iniziato a pescarli ed ha costruito un impero.
Sembra che al giorno d’oggi le cose efficaci siano quelle complicate. Soffrivo di crampi. Il medico mi ha prescritto un farmaco così non ho più avuto dolore. Poi un giorno ho incontrato una mia amica farmacista e le ho spiegato la situazione. ‘Il farmaco che hai preso è a base di potassio. La stessa sostanza di cui è ricca la banana. Mangiane una prima di andare in palestra e i crampi non ti verranno più’ è stata la sua risposta.
‘Stabilisci un limite massimo alla perdite che puoi sopportare in borsa’ è il mio commento finale a questo post. E diffida da chi ti propone metodi scientifici per misurare il rischio. Non ne esistono. Troverai solo metodi ‘vestiti’ di scientificità, peraltro complicati. Utilizza misure più empiriche ma altrettanto efficaci e sarai tranquillo e sereno.
Dedicato a te e alla tua prosperità finanziaria